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venerdì 4 maggio 2012

La gaffe del 1° Maggio


E’ l’ennesima gaffe della nostra amministrazione quella a cui abbiamo dovuto assistere il 1° Maggio, Festa dei Lavoratori, a Biancavilla. A detta dei megalomani organizzatori, il nostro paese sarebbe dovuto divenire il fulcro delle manifestazioni sindacaliste siciliane, una sorta di ‘Roma del sud’. Ebbene, sarebbe davvero eufemistico dire che tali rosee previsioni non sono state rispettate, anzi, si è sfiorato il ridicolo. Un vero flop su tutta la linea. 
Provate a chiedere ai tanti negozianti e ristoratori biancavillesi che, dopo aver ricevuto l’invito formale dall’assessore alle attività produttive, il sig. Gaetano Sant’Elena, hanno aperto in un giorno festivo e aspettato…aspettato invano che quella moltitudine di partecipanti alla festa si riversasse all’interno delle loro attività. Temendo di trovarsi spiazzati di fronte a una folla oceanica di gitanti da sfamare, hanno acquistato grandi quantità di merce e pagato il personale per servire clienti che, in effetti, non sono arrivati.
Per citare il giornalista Vittorio Fiorenza, in città sono giunte “non più di 300 persone (quando il comune ne aveva previste 3000)”. “Si attendevano 50 pullman ne è arrivato solo uno con 55 pensionati”
A sentire ciò che dicono i commercianti, i danni sarebbero ingenti. Essi si lamentano tra l’altro di non avere neanche ricevuto una parola di scuse da parte dell’assessore. Alla luce di tutto questo, non sarebbe male che costui si assumesse le responsabilità dei suoi errori, e si dimettesse, per avere arrecato un danno al settore produttivo del paese, quello stesso settore che lui dovrebbe incentivare con le sue politiche, almeno in questo caso, dimostratesi alquanto infruttuose, se non controproducenti.
Questo non è tuttavia l’unico aspetto negativo della giornata, sulla quale si registrano lamentele anche da parte della questura, in quanto è stato mandato (inutilmente) per le vie della città un centinaio di poliziotti, sottratto alla sicurezza dei cittadini. Poliziotti che erano affiancati dai vigili urbani, i quali hanno avuto il loro bel da fare a gestire quei 50 autobus provenienti da tutta la Regione, tutte quelle macchine, quei treni… 
Sembra peraltro che i nostri megalomani organizzatori non si siano resi conto del loro fallimento. Non solo infatti non hanno chiesto scusa ai commercianti, illusi e poi traditi, o fatto la minima autocritica. Essi riescono addirittura a vantarsi sui media del grande successo ottenuto. Ecco le dichiarazioni del sindaco: “Da Biancavilla vogliamo lanciare un messaggio forte – ha detto Glorioso – occorre cambiare rotta, producendo sviluppo e impiego per i giovani. L’agricoltura deve riconquistare la sua centralità, con dignitose condizioni di lavoro per i braccianti. Bisogna dare speranza ai giovani perché gli sforzi dei loro studi vengano ripagati con la certezza di un lavoro stabile”.
Ebbene caro sindaco se lei si impegnerà a dare delle speranze e delle certezze a noi e alla nostra generazione, stando a quello che promette ai negozianti di Biancavilla, c’è poco da fidarsi! Avremmo apprezzato una dichiarazione sincera: Scusate, ho sbagliato! Peccato che non è arrivata. Oltre il danno, la beffa!
Si legge poi che “Per la Giornata regionale del Lavoro, i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno scelto Biancavilla per sottolineare il significativo contributo che la città ha dato negli anni alla ribellione dei contadini”. Non sarà mai che è stata scelta Biancavilla perché tra tutti i comuni della Sicilia è l’unico così ingenuo da finanziare e permettere un tale sperpero di denaro in questi tempi di crisi?
Infatti anche riguardo ai costi (la bellezza di circa 30.000 euro), non si è badato a spese, considerando soprattutto che stiamo attraversando un momento storico disastroso, economicamente nero, che giorno dopo giorno costringe tante persone a togliersi la vita, che vede le famiglie non riuscire a pagare le bollette, che vede i giovani non riuscire a farsi una famiglia o a credere nel futuro, che vede gli imprenditori chiudere le proprie attività. Non c’è niente di più azzeccato che sprecare denaro in… “concertoni” inutili e in comizi (elettorali?) con numeri da riunioni di condominio.

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