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martedì 14 febbraio 2012

SOPPRESSIONE DEGLI UFFICI DEL GIUDICE DI PACE ? BIANCAVILLA ….. TACE.


Sembra ormai appurato il fatto che la nostra amministrazione non si esprima su temi di particolar rilievo e delicatezza per la cittadinanza. Ai fini di comprendere l’importanza dei servizi che gli uffici locali dei giudici di pace svolgono per la collettività in cui sono ubicati, risulta doverosa una premessa prettamente giuridica.

Il Consiglio dei Ministri, come è noto, ha approvato lo schema di decreto legislativo relativo al riordino degli uffici giudiziari previsto dal decreto legge del 13.08.2011 n. 138 convertito nella legge del 14 settembre 2011 n. 148 recante disposizioni in materia di « Nuova distribuzione sul territorio degli uffici del giudice di pace » che dovrebbe comportarne la soppressione di quasi il 75% ( tra i quali quello di Biancavilla , di Adrano, di Bronte ecc) facendo rimanere in vita solamente gli uffici presenti nella sede del circondario del tribunale. Tale soppressione comporterà enormi disagi ed aggravi dei costi per l’accesso alla giustizia da parte dei cittadini. Il giudice di pace, per chi non lo sapesse, rappresenta l’organo di giustizia più vicino al cittadino, chiamato a svolgere importantissime funzioni in materia di contenzioso giudiziale , già di competenza pretorile, oltre a rilevanti compiti di conciliazione stragiudiziale, e a fornire una preziosa collaborazione tecnico-processuale, soprattutto in favore delle fasce più deboli della popolazione, che si trovano meno tutelate di fronte ad un “sistema giustizia” dai costi di accesso sempre molto alti. E proprio a questi aspetti fondamentali il Comune di pertinenza deve volgere lo sguardo. Non possono essere soltanto considerazioni di ordine economico e di contenimento delle spese a guidare la scelta del legislatore, soprattutto in un settore di vitale importanza, come è quello della giustizia. Il provvedimento del governo, tuttavia dà la possibilità agli enti locali di mantenere in vita gli uffici di riferimento. E’ infatti previsto che entro sessanta giorni dalla pubblicazione delle tabelle contenenti l’elenco degli uffici da sopprimere, i comuni, anche consorziandosi tra loro, possono richiedere il mantenimento degli uffici del giudice di pace facendosi carico di tutte le spese di funzionamento e restando a carico dello Stato solo la determinazione dell’organico del personale di magistratura onoraria. Per tale motivo, molti comuni, chi più, chi meno, chi in maniera più decisa chi con più timidezza, hanno già fatto sentire la loro voce per cercare di mantenere in vita il proprio ufficio del giudice di pace. E il nostro ridente paesino etneo… rispetto ad altre amministrazioni cosa fa? Utilizza la tecnica del silenzio. Speriamo che non si trasformi in silenzio – assenso…. ma alla soppressione. Se i primi cittadini di parecchi comuni scrivono a Napolitano e al Ministro della Giustizia Paola Severino indignati per una simile decisione dell’esecutivo, la nostra amministrazione mostra serenità. Noi siamo educati …. Preferiamo il silenzio alla voce grossa e decisa che amministrazioni comunali non molto distanti da noi hanno fatto sentire. E’ il caso del Sindaco di Acireale Garozzo che sentenzia : “ Il Comune di Acireale recentemente, e ancor prima dell’approvazione del decreto legislativo, ha già messo a disposizione dell’Ufficio nuovi locali in corso Sicilia, ampi e spaziosi, e i cui costi d’affitto ricadono sul Comune….. Acireale quindi farà la propria parte”.
Come nel caso di Acireale, si spera che anche Biancavilla, visti i molti denari spesi per futili motivi, trovi il modo, e soprattutto i mezzi, per assicurare la giustizia ai propri cittadini, che non sarà importante e divertente come una partita di beach volley nelle spiagge di piazza Roma, ma va pur sempre garantita e tutelata.
Anche a Giarre, nell’ultima seduta del Consiglio comunale è stata approvata all’unanimità dei presenti la mozione riguardante la paventata soppressione dei propri uffici del Giudice di Pace, e il presidente del Consiglio comunale, dott. Biagio Susini, ha ribadito la facoltà e soprattutto la volontà degli Enti di tenerli in vita a proprie spese affinchè : “ Giarre e tutti i Comuni che ne fanno parte non perdano una struttura così importante ed evitare ulteriori disagi ai cittadini e agli operatori della giustizia di tutto l’hinterland, che altrimenti per qualsiasi cosa, dovrebbero andare a Catania con le conseguenze negative che tutto ciò porterebbe a causa delle lungaggini giudiziarie che aumenterebbero a dismisura.”
Ad Adrano l’importanza del Giudice di Pace è data dai numeri. Si sono svolte nell’ultimo anno oltre 800 cause civili e 40 penali. Qualche giorno fà si è svolto un incontro a palazzo Bianchi tra il sindaco di Adrano Pippo Ferrante e l’associazione forense Adrano-Biancavilla per tentare di trovare delle possibili soluzioni. Il sindaco ha offerto la sua disponibilità per evitare la chiusura della sede adranita.
Anche a Bronte il sindaco Pino Firrarello, durante un vertice tenuto nella sala della Giunta del Palazzo comunale ha chiaramente affermato : « Mi sono battuto , e mi batterò ancora, per salvare il Tribunale di Bronte minacciato di soppressione dalla rimodulazione della rete giudiziaria…. I Comuni adesso vivono una crisi economica e non possono assumere personale, ma il tentativo va fatto».
Speriamo che il tentativo venga concretamente fatto anche dalla nostra amministrazione. Ad ora in tanti si sono fatti chiaramente sentire e alcuni hanno anche agito. Speriamo che la voce, ed in seguito i fatti, in un tema di tale importanza, abbiano la meglio sul silenzio che ad oggi la nostra amministrazione mantiene.


Giuseppe Mangano

2 commenti:

  1. Complimenti Ragazzi, dopo il vostro intervento finalmente a Biancavilla sono arrivate le prime dichiarazioni ufficiali sul giudice di pace, ho appena visto il tg di video star. vedo che hanno preso spunto anche da questo articolo per l'idea di consorziare i comuni di adrano e biancavilla a tal fine. Continuate così!!!

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  2. Gli uffici non saranno soppressi tutti,la tecnica è(molto approssimativa direi): ogni 2 paesi alimitrofi, l'ufficio dell'uno incorpora quello dell'altro, infatti è indiscusso ad esempio che quello di Adrano venga soppresso data l'enorme mole di lavoro, a differenza di quello di Biancavilla, che non serve praticamente a nulla, stessa cosa vale tra Bronte è Randazzo,quello di Randazzo incorpora quello di Bronte e via discorrendo...ragazzi secondo me a periodo di crisi anche questi sono soldi pubblici risparmiati,poi ovviamente sul silenzio del notro "amato" sindaco sono più che d'accordo con voi!!
    saluti
    Vincenzo Aiello

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