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giovedì 9 febbraio 2012

Il Movimento Giovane Italia Biancavilla porta le telecamere in Consiglio di Vanessa Neri


di Vanessa Neri - La disaffezione verso la politica, la mancanza di credibilità di chi detiene il potere politico in questo momento storico, l’elusione del principio di trasparenza sono tutti i capi d’ imputazione (rivolti alla politica locale), che hanno portato il movimento Giovane Italia di Biancavilla a iniziare una “battaglia” contro quel modo scadente di fare politica che è alla base della situazione catastrofica in cui riversa oggi la nostra, un tempo, gloriosa patria. Madre di tanti personaggi politici di grande valore di cui oggi si ha solo uno sbiadito ricordo.
Un momento nel quale la mancanza di ideali e di valori, e di forte crisi della politica, sono tristemente al centro di un qualunquismo e di un’apatia sociale che coinvolge la gioventù”. Giorgia Meloni, ex ministro della Gioventù, sprona noi giovani a “credere in noi stessi”, a credere nel cambiamento raggiungibile attraverso quella che si può definire come una “rivoluzione” interna”, una rivoluzione che può avvenire solo con il coraggio, la determinazione e la passione.

In un contesto tanto decadente, fatto di politiche ribaltoniste, prive di ideali e coerenza si inserisce la nostra “presa alla Bastiglia”, un attacco ovviamente simbolico al sistema della politica “fatta male” che indigna i giovani e li costringe a fuggire via dalle istituzioni o peggio ancora dalla propria terra.
Abbiamo quindi portato avanti la nostra personale proposta, innovativa e rivoluzionaria, contro la casta autoreferenziale del consiglio comunale. E ieri, finalmente, dopo 4 lunghi anni la Giovane Italia – Biancavilla ha vinto, riuscendo a portare le telecamere in consiglio.
Gli esponenti locali del movimento giovanile esternano il loro entusiasmo per l’obiettivo raggiunto.
Dopo anni di assoluto immobilismo da parte dei consiglieri comunali – a parlare è Salvo Lavenia, dirigente locale della G.I. -, siamo riusciti a portare, attraverso la nostra proposta, le telecamere all’interno dell’aula consiliare, tutto ciò sulla base di precisi riferimenti normativi ( Pubblicità di atti e sedute consiliari che è espressamente garantita dal testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (d.lg. n. 267/2000) e una sentenza del tar di Catania del 8 luglio 2011 che dichiara che qualsiasi cittadino può riprendere le sedute),che ci autorizzano a riprendere le sedute e trasmetterle sul nostro blog http://biancavillattiva.blogspot.com/.
Esprime soddisfazione anche il dirigente provinciale del movimento del G.I. Antonio Bonanno: “In un momento in cui la fiducia dei cittadini nei confronti di chi detiene il potere politico è ai minimi storici, è opportuno che la classe politica locale si attivi per dare dei segnali di controtendenza, attraverso la nostra iniziativa ci auguriamo di aumentare la partecipazione attiva dei cittadini per restituire la politica al popolo strappandola a quella casta autoreferenziale che ci governa. Infine avanzo già una nuova proposta: estendere l’interventismo anche all’interno di altre sedi istituzionali, sempre ad opera del movimento giovanile”.
Adesso è cominciato l’iter per far ritornare le emittenti televisive all’interno dell’aula consiliare.
Si è anche vagliata l’ipotesi che il comune installi delle telecamere per mandare tutto in streaming.
Durante la seduta consiliare di martedì 7 febbraio, i nostri rappresentanti erano tutti d’accordo sull’iniziativa, nessun contrario (come del resto è sempre accaduto da 4 anni a questa parte). I nostri politici hanno sempre detto di essere d’accordo (ovviamente in pubblico), ma in verità le telecamere dentro l’aula non le voleva nessuno.
Ieri come in un vero e proprio blitz, come lo ha definito Vittorio Fiorenza su La Sicilia, li abbiamo messi alle strette ed hanno dovuto accettare.
Il consiglio è uscito da questa vicenda come il Don Chisciotte della situazione. Ed è saltato fuori che quella che hanno perpetrato per 4 lunghi anni è stata solo un’ inutile lotta contro dei mulini a vento (che in questo caso saremmo proprio noi giovani di Biancavilla, noi che crediamo e che la politica amiamo farla più che subirla).
Noi crediamo. Crediamo nei giovani, nella politica, nella giustizia, nell’eguaglianza, nel merito. Crediamo nella nostra Nazione, una Nazione nata centocinquant’ anni fa dal sacrificio di un gruppo di ragazzi, molti dei quali poco più che ventenni. Una banda di idealisti, sognatori e poeti, capaci di abbandonare tutto e prendere le armi per inseguire l’utopia dell’unità nazionale” (Giorgia Meloni).
Oggi noi vogliamo essere i degni eredi di quella “banda di idealisti”!

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